Intervista a Silvia Fanzecco, Community Manager di SheTech

SheTech è un ente non profit nato con l’obiettivo di colmare il Gender Gap. Come? Contribuisce concretamente nel portare la parità di genere nel mondo digital e tech.

Competenze digital, soft skills, employer branding e materie STEM i principali temi indagati insieme a Silvia Fanzecco. Parole chiave anche per Opening Future e Women Will: due importanti progetti che hanno visto il coinvolgimento di Google, Intesa San Paolo e Tim.

SheTech è un ente non profit che vuole contribuire concretamente a portare la parità di genere nel mondo digital e tech. Come e da dove nasce questa precisa volontà?
Secondo il Global Gender Gap Report 2023 ci vorranno ancora 131 anni per raggiungere la parità di genere e si registra ancora una sottorappresentazione femminile nei settori STEM. Nello specifico, non è l’interesse delle ragazze per le discipline scientifiche a mancare ma a preoccupare è la minor quota di donne che intraprende poi una carriera in questi settori. Nonostante sia in aumento il numero di donne che sceglie facoltà scientifiche, l’occupazione femminile in questi ambiti è minore del 30%. 

SheTech quindi nasce in questo contesto con l’obiettivo di colmare questo gap attraverso l’organizzazione di: 

  • eventi di networking in presenza e una piattaforma digitale per connettere i membri della nostra community, +1200 persone appassionate, professioniste o che vogliono entrare nel mondo tech e digital. Farle interagire e condividere le loro esperienze e competenze anche grazie a un programma di mentorship;
  • formazione tech per avvicinare le donne al mondo della tecnologia, formarle tramite bootcamp di coding e orientare anche le giovani generazioni verso le materie STEM;
  • formazione sulle soft e digital skills con una serie di corsi pratici su tematiche come leadership, negoziazione, public speaking, professional storytelling e personal branding;
  • attività di role modeling per eliminare gli stereotipi di genere, valorizzare professioniste del settore, ispirare e supportare più donne nella crescita lavorativa e personale.

Opening Future e Women Will sono due vostri progetti che vi vedono impegnatə sul tema della parità di genere digitale. In cosa consistono? Restando nello stesso ambito esistono progetti/iniziative che vale la pena raccontare?
Opening Future
è un progetto dedicato allo sviluppo delle competenze digitali, promosso da Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise. All’interno del progetto, SheTech ha pensato ad una serie di contenuti dedicati principalmente alle soft skills e alle competenze digital. Quest’anno abbiamo organizzato circa 20 corsi online e 4 in presenza a Torino formando in totale più di 1250 persone.

Women Will è un’iniziativa di Grow with Google presente in 49 paesi, nata con lo scopo di supportare le donne nella loro crescita e carriera professionale. Nel 2020 viene lanciata anche in Italia, proprio grazie alla collaborazione con SheTech. Il progetto Women Will propone workshop in presenza (su tutto il territorio italiano) e webinar accessibili a chiunque sui temi della leadership inclusiva, della negoziazione, dell’imprenditorialità, del cambiamento lavorativo e dello sviluppo di una carriera soddisfacente. In 3 anni, il progetto ha visto quadruplicati i training dall’inizio dell’iniziativa nel 2020 per un totale di più di 2000 persone formate ad oggi.

Restando sul tema della formazione, ormai da diversi anni organizziamo online ma soprattutto in presenza dei Coding Bootcamp, momenti formativi della durata di una giornata, aperti a tuttə, per insegnare le basi della programmazione su diversi linguaggi di programmazione (come Javascript, Python e React) con il supporto di mentor della community SheTech e delle aziende partner. Si tratta di un’occasione per le aziende di raccontare la propria realtà e per le persone che partecipano di apprendere nuove competenze accompagnate da professionistə sulle tematiche del coding. Il prossimo sarà a Milano il 27 gennaio.

Siete impegnate anche sul fronte Employer Branding organizzando attività di role modeling e sensibilizzazione per abbattere gli stereotipi di genere. Come sietə a fianco delle aziende in questo senso? Possiamo far riferimento a una o più case history in particolare?
Lavoriamo con le nostre aziende partner con l’obiettivo di costruire insieme attività e opportunità concrete per avvicinare sempre più donne al mondo tech e digitale, fare formazione e sensibilizzazione sulle tematiche di genere non solo esternamente ma anche all’interno delle aziende stesse parlando a tutt*, dal management ai/alle dipendenti, perché la consapevolezza e il cambiamento riguarda tutti i livelli aziendali. Abbiamo collaborato con più di 38 aziende fino ad oggi. Ci sono tantissimi esempi di attività: parlando di role modeling abbiamo avuto la possibilità di intervistare più di 150 role model durante le nostre SheTech Breakfast, interviste ispirazionali in live o in presenza all'interno degli uffici delle nostre aziende partner, dove professioniste nei settori tech e digital hanno condiviso la loro storia, esperienze, difficoltà, sfide affrontate e consigli per chi vuole intraprendere una carriera come la loro.

Il cambiamento sociale in ottica di genere che SheTech propone passa dal digitale. Secondo il tuo punto di vista, come il digitale può promuovere la parità di genere?
Le competenze digitali sono fondamentali oggi, soprattutto per entrare nel mondo del lavoro. Nei prossimi anni si stima che ci sarà una richiesta di competenze tecniche e digitali, questo rappresenta una grande opportunità anche per le donne che purtroppo ancora oggi non raggiungono un livello di competenze digitali pari a quello degli uomini. Il digitale e le competenze tech possono essere un abilitatore per tante donne che vogliono entrare e/o reinserirsi nel mercato del lavoro. Servono azioni quindi di sensibilizzazione, supporto, upskilling e reskilling verso questo tipo di competenze. Inoltre, è importante che anche le donne siano coinvolte nella creazione delle tecnologie stesse, poiché includere prospettive diverse nella progettazione e creazione della tecnologia può portare a soluzioni più inclusive e adatte alle esigenze di tutte le persone.

Secondo voi, in che modo le tecnologie digitali possono contribuire a ridurre il divario di genere nelle STEM?
Le tecnologie oggi rappresentano un asset importantissimo per contribuire a colmare il divario di genere nelle STEM, sono degli strumenti fondamentali per l’apprendimento, la divulgazione e il lavoro in questi ambiti. Il nostro compito è quello di renderle accessibili, attrattive e utilizzabili da tutte le persone, a partire dalle scuole dove spesso stereotipi e bias iniziano a radicarsi allontanando spesso le studentesse dalle STEM, basta pensare che gli stereotipi iniziano a formarsi dall’età di 6 anni.

Dopo un periodo di volontariato sei entrata a far parte della realtà SheTech. Cosa ti ha spinto a scegliere questa community di professioniste?
Ormai tre anni fa ho deciso di lasciare il mio precedente lavoro per dedicarmi full-time al progetto di SheTech e oggi siamo un team di 5 persone. Ho fatto questa scelta perchè ho visto il grande potenziale di una community come quella di SheTech dove c’è consapevolezza, voglia di mettersi in gioco, di confrontarsi, condividere e supportarsi a vicenda. Da un punto di vista personale ho visto e vedo tutti i giorni la possibilità di creare un impatto concreto sulla società.

Quale dovrebbe essere il ruolo della componente maschile in questa sfida?
SheTech è un’associazione aperta a tuttə quindi anche agli uomini (sono ad oggi circa il 5% delle persone associate) e per noi sono degli alleati, consapevoli e proattivi, che ci supportano concretamente a portare avanti, anche sfruttando il loro privilegio, i nostri valori e i nostri obiettivi. È fondamentale che tuttə sentano la responsabilità e si sentano parte del cambiamento che dobbiamo e possiamo generare verso la parità di genere.

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