DIGITALE: femminile, singolare: l’intervista a Martina Romani, Direttore Marketing del Gruppo Romani S.p.A. Industrie Ceramiche

Solare, curiosa e intraprendente. Martina inizia il suo percorso professionale con tante idee, voglia di mettersi in gioco e imparare. Dopo lauree, specializzazioni, Master e corsi, decide di seguire la propria passione per la moda, mettersi in proprio e aprire un proprio brand, ma entrando, al tempo stesso, sempre più nel vivo della realtà aziendale di famiglia, dove oggi ricopre il ruolo di Direttore Marketing.

Quali aggettivi utilizzeresti per descriverti?
Curiosa, voglio sempre rimanere aggiornata, determinata, anche se a volte posso risultare puntigliosa per certe cose, e solare. 

Come sei arrivata a ricoprire il ruolo di oggi? → il tuo percorso di studi / come sei arrivata in questa azienda che passi si sono fatti…
Sono uscita dalle superiori che non avevo un’idea ben precisa di cosa fare, così ho scelto di conseguire una laurea in Relazioni Pubbliche e Comunicazione d’Impresa alla IULM, anche se avevo una grande passione per la moda. Sentivo che la laurea mi aveva lasciato comunque qualche carenza in ambito business, così decisi di specializzarmi in Management in un corso di laurea focalizzato in Luxury & Fashion. Mi sono poi laureata in un Executive Master alla Bocconi, iscrivendomi al corso Marketing & Sales.
Ho lavorato, tra la specialistica ed il master, in un’azienda di moda a Bologna. Una volta conclusa quella esperienza ero intenzionata ad aprire il mio brand. Ma si sa, la moda è fatta di conoscenze, se non le hai fai fatica ad entrarci, per questo motivo ho deciso di metterlo in stand-by e continuare a lavorare in azienda. Questo mi ha permesso di poter iscrivermi a un altro master e di diventare Direttore Marketing presso il Gruppo Romani S.p.A. Industrie Ceramiche. Avevo preso una strada che era la mia passione, ma mi sono resa conto che non si può vivere solo di passioni.

Se dovessi individuare una difficoltà comune a livello lavorativo, nel mondo ceramico e in quello del marketing, quale sarebbe? Qual è il progetto più sfidante che hai dovuto affrontare o a cui hai collaborato?
Ho lavorato tantissimo sulla creazione di un team efficente. Voglio che la gente lavori serena. Sono Direttore ma non voglio dare ordini. La decisione finale è mia è vero ma voglio allo stesso tempo che tutti dicano anche la loro. Dico così perché in passato mi sono trovata in un team abituato a ricevere un comando ed eseguire senza pensare. Faccio tante riunioni, chiedo l’opinione dei miei collaboratori, siamo un team e stiamo lavorando ad un progetto. Questa è stata la mia prima sfida. Oggi facciamo tutto nella metà del tempo ed il personale è più sereno.
A livello di marketing la ceramica è in un momento particolare della sua vita. Tantissime aziende hanno già fatto il passaggio dall’essere incentrati sulle vendite, quindi ufficio di riferimento, ufficio commerciale, marketing, ufficio di servizio. Stiamo vivendo una transizione soprattutto dopo il Covid. La pandemia l’ha accelerata tantissimo. Oggi è il marketing che fa ricerca sui trend. Abbiamo degli strumenti che ci permettono di suggerire noi al commerciale cosa vede dove, come, quando e perché, nonostante siano loro che vedono i clienti. Questa è grande una sfida. Dal B to B ci stiamo sempre più spostando con il web, social, comunicazione al B to C. Dobbiamo comunicare noi a tutti utilizzando un linguaggio comune, ed è abbastanza complicato.

Da un’agenzia cosa ti aspetti solitamente?
In primis l’ascolto, sembra scontato ma non lo è. Secondo me è la cosa più importante. 

Secondo te, qual è la più grande difficoltà che affrontano le donne che oggi vogliono intraprendere una professione nel marketing? E nel digital in particolare, se è un’area che segui? 
Ho avuto la fortuna, durante i miei anni ed esperienze, di non aver mai ricevuto un trattamento diverso in quanto donna. Le donne devono tirare fuori il coraggio e non avere limiti. È ovvio che il maschilista c’è ma il limite è il suo e non deve essere tuo.
Le ingiustizie le ricevono tutti, che tu sia donna, uomo, etero, gay, tutti. Quando assumo potrei pormi da femminista, ma a me non interessa in questo caso, io assumo persone che siano competenti a prescindere dal loro sesso, orientamento sessuale e politico. 

Cambieresti qualcosa del tuo lavoro? Cosa consiglieresti ad una ragazza/o neolaureata/o che vorrebbe intraprendere la tua carriera lavorativa?
Cambierei qualcosa, si, andrei all’estero. Studierei fuori. Ai giovani direi di non pensare mai di essere arrivati. Continuare a studiare ed informarsi, leggere e rimanere aggiornati. Di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, di mettercela tutta e focalizzarsi nel raggiungere il proprio obiettivo. Nel mondo del lavoro vanno mandati giù tanti rospi, ma mantenendo sempre la dignità delle persone. 

Quale sarà il tuo prossimo progetto che intraprenderai in azienda?
Nel marketing bisogna fare sempre meglio sia rispetto all’anno scorso che rispetto ai competitor. Fare sempre meglio, mettersi sempre in discussione, questo è un suggerimento che vorrei dare a tutti, sia allo stagista che a me stessa.

Digitale: femminile singolare

Parità di genere e digitale. Storie a confronto tra sfide e opportunità

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