I nati tra il 1995 e il 2010, ormai popolarmente conosciuti come Generazione Z, rimangono uno dei target più ambiti dai brand e, stando alle recenti stime di Euromonitor, nel 2035 rappresenteranno la quasi totalità dei consumatori, ovvero un buon 80%. E se fin qui sembra solo un valido dato da annotare, in realtà è una previsione che ogni azienda dovrebbe sempre considerare, ponendosi l'obiettivo di coinvolgere il giovane pubblico per instaurare l'inizio di relazioni potenzialmente durature e continuative in futuro. In altre parole: teenager oggi, clienti domani.
Generazione Z: 5 caratteristiche per conoscerla meglio
Per rispondere alle esigenze e aspettative delle generazioni più giovani, occorre partire dall'osservare i loro comportamenti:
1) Vengono catturati dai contenuti visivi ma essendo costantemente connessi ricevono in continuazione nuovi stimoli; per conquistarli bisogna riuscire a distinguersi attraverso contenuti efficaci;
2) Amano i brand che sanno prendere una posizione e che si schierano insieme a loro per impegnarsi in tematiche sociali e per salvaguardare l’ambiente;
3) Sentono la necessità di differenziarsi scegliendo prodotti personalizzati ed esclusivi;
4) Si fidano delle opinioni dei loro amici e dei loro influencers preferiti;
5) Definiscono e trasmettono la loro identità e i propri valori attraverso i loro acquisti.
Quale strategia di marketing adottare?
Per attirare la loro attenzione bisogna saper parlare la loro stessa lingua che, nel marketing, significa saper utilizzare anche i loro stessi canali di comunicazione, a partire dai social media. Ma quali sono gli strumenti che un'azienda può sfruttare nel 2021 per avvicinarsi sempre di più questo target?
>> Tik Tok: non solo balletti e sfide
Il legame tra TikTok e la Generazione Z è ormai consolidato: il 40% dei TikTokers nel mondo ha meno di 19 anni (Oberlo, giugno 2020). A colpi di hashtag challenge, filtri, librerie musicali e video da 60 secondi è il social che ha indubbiamente capito le abitudini delle nuove generazioni, creando un ponte preferenziale verso il target difficilmente raggiungibile. Non è un caso se molti brand, media e istituzioni siano approdate sull'app nell'ultimo anno, cogliendone un potenziale che va oltre al balletto musicale e che diventa risorsa di informazione, lanciando ad esempio campagne di sensibilizzazione, tutorial pratici, lezioni di inglese, ricette food raccontate step by step.
>> Rivoluzione Twitch
Anche Twitch sembra aver assunto un ruolo centrale nelle vite della Gen Z: oltre il 60% degli utenti infatti ha tra i 13 ed i 24 anni passa in media 90 minuti al giorno sulla piattaforma. Questa versione evoluta di YouTube è sicuramente molto meno artefatta e più coinvolgente ed è qui che risiede la grande rivoluzione: i video sono in diretta streaming e grazie alla presenza di una chat si ha la possibilità di dialogare direttamente con gli streamer e fare amicizia con gli altri membri della community. Come abbiamo già anticipato nella nostra precedente news, Twitch è il regno del gaming, degli eSports, degli eventi virtuali, dei lanci di prodotto esclusivi...nonché terreno fertile per i brand.
>> Il potere delle Instagram Stories
Gli utenti che interagiscono giornalmente con le Instagram Stories sono 500 milioni, circa l’87% rispetto il totale degli iscritti presenti sul canale. I primi a farne uso? Sicuramente i giovanissimi, sedotti dalla velocità e dalla temporaneità di questi contenuti: rimanendo visibili solo 24 ore, le Stories invitano gli utenti ad accedere più frequentemente alla piattaforma. Per i brand diventa così fondamentale includere le Stories all'interno delle proprie strategie social, differenziandole rispetto i post del feed e sfruttando le funzionalità più apprezzate dalla Gen Z: dirette, sondaggi, domande aperte, filtri e GIFs.